Sguardi a oriente: ipotesi di rigenerazione degli spazi aperti della periferia di Napoli Est

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04 Lug 2023

Tra il 20 e il 22 giugno 2023 presso il DIARC - Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nell’ambito della ricerca “Napoli Est(ra)moenia. Rigenerare i margini” – responsabili scientifici proff. Ferruccio Izzo e Michelangelo Russo –, si è svolto il seminario dal titolo “Sguardi a oriente: ipotesi di rigenerazione degli spazi aperti della periferia di Napoli Est” con il professore João Nunes, coordinatore dello studio PROAP e professore ordinario dell’Accademia di Architettura di Mendrisio – USI.

La costruzione del Paradiso

Il seminario – a cura di Marianna Ascolese, coordinamento scientifico: Ferruccio Izzo e Alberto Calderoni – è stato introdotto dalla lectio “La costruzione del Paradiso” tenuta dal prof. João Nunes che, attraverso una accurata disamina di alcuni progetti e opere realizzate, ha posto al centro della riflessione il tema del paesaggio con uno sguardo ampio e inclusivo, esplicitando quanto i processi di trasformazione – dalla piccola alla più ampia scala – siano determinati per definire nuove forme urbane e naturali capaci di assorbire in diversi tempi i cambiamenti ambientali, ecologici e culturali.

I margini sfrangiati di parti eterogenee

Nelle giornate del 21 e 22 giugno, le attività progettuali del workshop hanno visto la partecipazione di dottorandi e docenti del DIARC, oltreché del Presidente di Est(ra)Moenia Ambrogio Prezioso, con l’intento di proporre una nuova e alternativa lettura dell’area di Napoli Est. L’analisi e l’approfondimento delle aree delimitate dalla stazione centrale, i quartieri di San Giovanni a Teduccio e Barra e l’asse di via Marina, fortemente caratterizzate dalla fitta rete stradale e ferroviaria, hanno sottolineato la coesistenza di parti eterogenee, circoscritte da margini sfrangiati: complessi industriali, aree incolte, spazi liminali, aree abbandonate che definiscono un sistema di spazi complessi da riconnettere e rammagliare alla città in una nuova forma che tenga conto delle differenze e delle specificità di una sequenza di paesaggi estremamente disomogenei.

Lo sguardo critico e inclusivo

Guardare criticamente alla relazione tra gli spazi costruiti e le aree vuote, gli spazi residuali e frammentari, e le relazioni che questi stabiliscono con le infrastrutture – avvertite come un limite che segna e separa parti di città – ha spinto la riflessione a modificare la percezione di queste aree che da luoghi di scarto si trasformano in un nuovo sistema di spazi urbani in grado di definire una infrastruttura urbana che reinterpreta il concetto di attraversamento e connessione come una spina pubblica e collettiva.

Il ridisegno di cartografie a diverse scale, l’osservazione di fotografie e immagini, il dialogo e il confronto sulle ricerche già attive sull’area orientale hanno costituito quell’insieme di materiali di base utili a definire una possibile strategia di progetto per il paesaggio di Napoli orientale.

Con uno sguardo più ampio e inclusivo il workshop ha indicato possibili azioni strategiche di progetto che guardano ai limiti come risorse proponendo una idea di paesaggio che punta al frammento, agli spazi interstiziali e residuali che riconnessi insieme potrebbero innescare un nuovo tipo di mobilità e nuove sequenze di spazi urbani.

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